Del 23/06/2020
La mobilità sostenibile è il modello ideale nel sistema del trasporto pubblico locale, in quanto riduce al minimo l’impatto ambientale, massimizza l’efficienza e la velocità negli spostamenti. Il Ministero dei Trasporti mette a disposizione risorse finanziarie in quanto è proprio in questo ambito che vi è un elevato consumo dell’energia prodotta a livello globale.
L’Oms ha stimato che oltre il 92% della popolazione mondiale vive in luoghi dove la qualità dell’aria è oltre i limiti di sicurezza per la salute. In Italia, le aree cittadine sono ovviamente quelle più colpite, a causa di polveri sottili, biossido di azoto, ozono. Consumare meno carburante vuol dire non solo vivere in un mondo più sicuro, ma anche stimolare l’economia, contrastare il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici.
Lo scopo è svecchiare il parco mezzi per promuovere il miglioramento della qualità dell’aria.
Il MiT sottolinea quanto sia importante, specie nell’attuale situazione di crisi economica finanziaria derivante dal COVID -19, promuovere iniziative e offrire risorse significative ai territori, per rilanciare l’intera filiera industriale.
Il Ministero dei Trasporti erogherà un’importante somma ai comuni italiani per il rinnovo del loro parco bus: un importante passo nell’attuazione del Piano Strategico della Mobilità Sostenibile.
È stato firmato, infatti, il Decreto Interministeriale, proposto dalla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, che prevede l’erogazione di 398 milioni di euro a favore di quei comuni che nel biennio 2018-2019 hanno registrato più alti livelli di inquinamento PM10 e biossido di azoto.
Le Regioni potranno procedere all’acquisto dei bus senza obbligo di cofinanziamento e scegliendo la tipologia di alimentazione che riterranno più opportuna, ovviamente considerando mezzi di classe più recente. I bus dovranno essere tecnologicamente all’avanguardia e corredati di attrezzature per l’accesso ed il trasporto di persone a mobilità ridotta, conta-passeggeri, dispositivi per la localizzazione e predisposizione per la validazione elettronica.
Le spese possono riguardare anche l’allestimento di protezioni e predisposizioni utili a contrastare l’epidemia Covid-19.
Rispetto ad altri Paesi, l’adozione di tecnologie per ridurre i consumi e l’inquinamento è arrivata un po’ in ritardo in Europa, ma ad oggi possiamo affermare che di casi concreti per la riduzione dell’impatto ambientale nel settore automobilistico, anche grazie al contributo del Governo, ve ne sono eccome.
Parliamo quindi di motori ibridi ed elettrici, di servizi sharing e car pooling. È chiaro che il raggiungimento di un modello di mobilità sostenibile è possibile soprattutto grazie al comportamento di ognuno di noi, attraverso una maggiore conoscenza informatica, un cambio di abitudini, una sperimentazione di nuove forme di trasporto, una continua informazione sulle nuove opportunità che offrono le città e una maggiore consapevolezza di quanto sia necessario agire coscienziosamente nei confronti del proprio pianeta.
La mobilità sostenibile, infatti, è un percorso in cui tutti, dai cittadini alle amministrazioni pubbliche, alle case automobilistiche, scelgono in maniera consapevole di condividere un nuovo modo di muoversi.
In Europa la transizione verso la mobilità a zero emissioni si sta accelerando, rendendo il settore dei trasporti decarbonizzato ed efficiente dal punto di vista energetico.
Il Piano Strategico Nazionale della mobilità sostenibile - approvato con Dpcm il 30 aprile 2019 - è destinato al rinnovo del parco autobus per i servizi di trasporto pubblico locale e regionale, alla promozione e al miglioramento della qualità dell’aria con tecnologie innovative.
Per favorire il rinnovo del parco autobus sono state introdotte norme che hanno limitato progressivamente la possibilità di acquistare e mettere in circolazione i mezzi più inquinanti.
Dal 1 gennaio 2019, infatti, sul territorio nazionale è stata vietata la circolazione di veicoli a motore destinati al trasporto di persone, per le categorie M2 e M3, cioè che hanno più di 8 posti a sedere, alimentati a benzina o gasolio con caratteristiche antinquinamento Euro 0.
Unica esclusione fino al 31 dicembre 2020 riguarda veicoli di categorie M2 e M3 fino a 2,20 metri di larghezza ed inferiori a 6,50 metri di lunghezza, per la circolazione nelle isole minori.
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