Del 12/07/2018
Revisione obbligatoria per tutti i mezzi di trasporto, al fine di verificare l’effettiva condizione dei veicoli. Un indispensabile punto di partenza per il loro corretto funzionamento, eppure solo dal 2018 sono in vigore in Italia nuove norme per favorire l’allineamento con l’Unione Europea in tema di revisione.
Appena un anno fa (giugno 2017) una circolare stabiliva l’obbligo di conferma, tramite apposito certificato, di corretta manutenzione dei veicoli, con tanto di firma da parte del responsabile di officina. A maggio 2018 questa circolare è stata aggiornata, introducendo il certificato di revisione, un documento nel quale riportare:
numero di targa e di telaio
chilometri percorsi
eventuali criticità
esito della revisione
indicazioni (data e luogo) della verifica
indicazioni (data e luogo) del controllo successivo
Entriamo nel vivo dei cambiamenti proposti: per i mezzi di massa fino a 35 quintali è obbligatorio gire così: un controllo dopo 4 anni dall’immatricolazione (la prima) e revisioni ogni due anni; per i mezzi che superano i 35, invece, l’obbligo di verifica è annuale.
Il Governo non transige; sanzioni severe per chi non rispetta le scadenze. Va sottolineato, inoltre, che agire in conformità con l’aggiornamento della circolare determina un vantaggio non solo relativo alla sicurezza dei mezzi aziendali, ma anche e soprattutto economico.
Il costo della revisione eseguita presso la motorizzazione civile, infatti, ha un costo di 45 euro, meno di quella fatta nei centri autorizzati, che si aggira introrno ai 68 euro. Per coloro che non hanno il certificato di revisione è prevista una sanzione che va dai 186 ai 674 euro, con sospensione istantanea del veicolo nel caso si riscontrino delle mancanze gravi legate alla manutenzione; in quel caso solo una nuova revisione conforme revoca il provvedimento.
L’obiettivo della legge è contrastare l’alterazione dei chilometraggi e le truffe sulla compravendita dei mezzi.